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Tutto è già stato detto di ciò che si può dire.
Non rimane che un eterno inanellarsi di parole:
una cascata di già detto,
di già visto, di già so,
che riempie le pagine della letteratura.
La poesia ripete se stessa.
Ma sta proprio in questo la sua forza.
E la sua affascinazione.
Come un fiume nel suo continuo divenire,
la scrittura offre istanti sempre diversi.
Insomma. Cambiano i tempi, le epoche, le ore ed i giorni.
Cambiano gli uomini, le loro abitudini, le loro affabulazioni.
Ma la letteratura rimane la stessa.
Pur in una miriade di variazioni. E di note.
Forse solo ora comprendo fino in fondo Eraclito col suo "πάντα ῥεῖ".
Tutto scorre, è vero. In un ciclo ininterrotto di vita e di morte.
Di fantasia e di realtà. Di prosa e di poesia.
Sta a noi scoprirne i segreti. Carpirne le novità.
Anche, anzi, soprattutto, di ciò che già è stato detto.
Di ciò che già è stato fatto.
Di ciò che già è stato scritto.

(Tratto da: L'arte del mentire di Marzia Labienis Marrone - II secolo d.c. - Edito dalla Casa Editrice fiorentina II bugiardo. 1913)

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