carlo marcello conti
Carlo Marcello Conti
“Attraversato da” (Campanotto
Editore, 2019)
E’ invaso dal bianco che circonda ed
esalta i versi, i sintagmi, le singole parole; è un accenno al sentire più puro
e immediato dei poeti; è l’evidente emergere delle cose intime e autentiche
nella materia dell’anima; tutto questo è “Attraversato da”, esito poetico di
Carlo Marcello Conti, autore, artista multimediale, editore. L’intelaiatura dei
versi brevi, essenziali, tratteggia i moti impercettibili di una nuvola, di un
torrente, di sensazioni che ci attraversano nei modi più diretti o imprevisti.
C’è un’attesa subitanea oltre l’esperito che Conti accoglie nella pacata
sensibilità ricettiva: “Non lasciarmi/ in una giornata/ con un cielo
qualunque”. Si percepisce il senso della perdita, della mancanza; l’esegesi di
una condizione esistenziale capace di filtrare le possibili annessioni e le
diramate attese quando gli spazi accolgono dalle parole l’invito a farsi
dimora, concentrazione di appunti espressivi. Tutto l’evidente assorbire la
rifrazione panica che comporta la lettura di moti aurorali, delle naturali
emissioni lente e ataviche, testimoni delle solitudini. Quasi un paesaggio
innevato dove ritrovare l’angolo caldo di un interno che riabilita la
personalità degli enti quotidiani riproposti nelle corporeità delle pagine
innestate nella natura delle radici che costituiscono l’essenza di moti e
passaggi. “Non aspetterò la notte/ ma un momento che/ aspetta una cosa” scrive
Conti, immerso in una iterazione di esperienze che lo attraversano. E il tocco
lieve annuncia la tersa accortezza delle vibrazioni, i chiarori setacciati
nella conoscenza che trasforma “in/ un sinestetico senso dei sensi”. Le
composizioni brevi abitano lo spazio bianco della pagina in una riflessione che
emerge dai particolari, dai sentiti episodi delle ambientazioni che affiorano
dalla pratica delle coincidenze in viaggio. Il senso del dolore è assorbito
dalla cura dei vocaboli ed in particolare della parola poesia che “è rimasta
qui/ da tempo/ Tantissimo tempo e/ il poeta la trova/ attraversato da voci/ al
di là della poesia”. In questa sua opera Carlo Marcello Conti realizza un
risultato letterario di particolare finezza e nitore, dove l’evento si
concretizza in parole luminose e ponderate, lungo la capacità di filtrare ciò
che accade a partire da quell’inizio “molto presto di mattina”.