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Dicono di noi

Da “L’ECO DEL VARESOTTO”
Il quotidiano online dell’Alto Varesotto
Germignaga, questa sera “Il Volto di Velluto” mette in scena “Gli imbianchini non hanno ricordi”

La compagnia teatrale di Brenta salirà sul palco del salone delle ACLI di Germignaga, in uno spettacolo noto del celebre Dario Fo. Appuntamento alle 21
Questa sera, sabato 14 aprile, nel salone delle ACLI di Germignaga in via Matteotti, alle ore 21, la compagnia teatrale “Il Volto di Velluto” di Brenta porterà in scena un testo di Dario Fo “Gli imbianchini non hanno ricordi”.
Fo racconta una storia divertente a metà tra commedia e opera circense, ambientata negli anni 50. La “farsa per clown” scritta da Dario Fo è ambientata in una “casa chiusa” negli anni ’50, nel periodo immediatamente successivo alla Legge Merlin, che ne decretava la chiusura.
Due assai spensierati perdigiorno, spacciandosi per imbianchini (mestiere che non sanno svolgere, come tutti gli altri lavori, probabilmente) si ritrovano coinvolti nei traffici, poco chiari, della “padrona di casa”. Quest’ultima, che passa per una povera vedova, in realtà tiene prigioniero il marito con uno stratagemma del tutto particolare ed assolutamente inimmaginabile. I due sedicenti imbianchini, tra mille peripezie e colpi di scena, riusciranno a risolvere il caso, liberando il “marito” e conquistando l’affetto delle “ragazze di vita” della maison.
Lo spettacolo induce il pubblico a tornare bambini ed a stupirsi dei giochi e dei travestimenti della commedia popolare.
Da "VARESENEWS"

Besozzo

“Night, mother” in scena al Duse

L'appuntamento è per sabato 16 Aprile, alle 21

La compagnia “Il Volto di Velluto” di Brenta è lieta di annunciare il debutto della sua nuova produzione, dal titolo “Night, Mother” di Marsha Norman.
Lo spettacolo andrà in scena in anteprima nazionale presso la Sala Teatro Duse di Besozzo, sabato 16 Aprile 2016 alle ore 21.00. Il testo è stato insignito del premio Pulitzer nel 1983.

TRAMA
Thelma e Jessie: madre e figlia. Due donne allo specchio. La normalità di una sera come tante infranta da una rivelazione che cambierà il loro rapporto e le costringerá a ripercorrere il passato tra speranze e realtà. Puó una bugia cambiare il corso di due vite? Basta l’intimità di una sera ad addolcire gli sguardi? Si può dilatare il tempo fino a fermarlo, per spiegarsi?

CON: Emanuela Legno e Alessia Agostino
SCENE: Sara Cremona
ASSISTENTE ALLA REGIA: Matteo Tibiletti
TECNICA: Igor Pampagnin
TRUCCO: Veronica Braghin
REGIA: Emanuela Legno e Alessia Agostino
Prevendita presso Musical Box – Besozzo, via XXV aprile 58; tel: 0332 770479

Per info prenotazioni: Tel: +39 347 9238808 – Email: ilvoltodivelluto@gmail.com – Contatto FB: Emanuela Legno.

di Adelia Brigo adelia.brigo@varesenews.it


“Elettra” in scena al Santuccio

Sul palco salirà la compagnia Il volto di velluto. In programma venerdì 13 novembre alle 21

La rappresentazione teatrale “Elettra” ispirata alle opere di Eschilo, Sofocle e O’Neill è in programma venerdì 13 novembre al Teatro Gianni Santuccio di Varese alle ore 21.00. Sul palco salirà la compagnia “Il volto di velluto” e verranno coinvolti anche gli alunni del Liceo Classico Cairoli di Varese.

La compagnia nasce nel 1984 con il nome di ARS NOVA; nel 1999, acquisite nuove risorse,  prende il nome de IL VOLTO DI VELLUTO.  Guidata dall’autore e regista Giuliano Mangano, la compagnia rappresenta i propri spettacoli in provincia di Varese e Milano. Grazie al carattere eclettico degli attori che ne fanno parte, Il volto di velluto ha saputo affrontare negli anni lo studio di  testi diversi, tra tradizione dialettale, prosa classica, commedia brillante e dramma di impegno civile. La compagnia è attualmente guidata da Emanuela Legno e Alessia Agostino e si avvale della preziosa collaborazione di giovani attori maturata nei laboratori scolastici tenuti dalle stesse.

TRAMA
Amore e morte, dannazione e ossessione, lotte dinastiche e maledizioni eterne. La storia di una famiglia segnata dalla vendetta. Il generale Ezra Mannon ritorna dalla guerra e trova ad aspettarlo due donne divise: la moglie Christine che non lo ha mai amato e la figlia Lavinia (Elettra, nell’originale greco) che lo ama troppo. L’adulterio della madre spinge la figlia in un vortice di sospetti e gelosie che, coinvolgendo il padre e il fratello Orin, degenererà nella follia.
È uno scacco esistenziale, la scelta costante della perdizione: i Mannon vorrebbero il bene ma perpetrano il male, non trovando un modo di vivere senza dolore, riducendosi a macchie di lutto rinunciate all’amore.

di Redazione redazione@varesenews.it



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