Andrea Rompianesi - eneabiumi

Vai ai contenuti

Andrea Rompianesi

ROSA FRESCA AULENTISSIMA

“Alle dieci e quindici precise il campanile di San Biagio diede un tocco grave che proclamò l’abbrivio di uno scampanio disordinato ma felicemente festivo”. Inizia così il romanzo “Rosa fresca aulentissima” di Enea Biumi, autore varesino, indicando dalla prima battuta la vocazione descrittiva e l’acutezza dell’osservazione intenta a ritrarre efficacemente il piccolo mondo della provincia lombarda. Si potrebbero evocare i nomi di Chiara e Vitali, di una predisposizione al ritratto ironico e allusivo, anche se qui la vicenda si concentra sulla scomparsa di una attraente ragazza, figlia del sacrista del paese, immergendosi quindi nel clima dell’investigazione condotta dal maresciallo Rosario Panepinto. Il tutto si distende nell’accortezza di una scrittura che vede l’autore calibrare le effusioni espressive a disegno dei particolari e degli ambienti con la tessitura spontanea e determinata dai vividi caratteri dei personaggi che animano ipocrisie e maldicenze di paese, passioni inconfessabili e nascoste, tracce definibili di subitanee accensioni. Ben presto la tragedia s’impone con il ritrovamento del corpo della giovane assassinata. Il giallo assume le condizioni di specchio di una società minima oppressa da vizi privati e pubbliche virtù. La fluidità narrativa si armonizza con una indagine coinvolgente che avanza attraverso spunti godibili mai slegati dall’inquietudine propria di una domanda che si trasforma in denuncia civile. Le insofferenze diffuse, che spesso si trasformano in derive violente, impongono alla riflessione del lettore tutta la problematicità dell’esistenza nei suoi tratti sociali che non possono non essere anche politici. Ma la durezza dei contenuti viene sempre compensata da un’andatura narrante che caratterizza la scrittura di Enea Biumi, la profonda declinazione umanistica e la capacità di tratteggio cromatico della sua identità di poeta.
Andrea Rompianesi
Torna ai contenuti