Annitta Di Mineo (Maris ast)
Nota critica
di Annitta Di Mineo
Vena lirica priva di orpelli,
senza retorica ma con razionalità Enea Biumi in “Maris ast” dissemina componimenti
poetici che accompagnano il rifiuto delle lacerazioni impugnando ragioni di
limiti ideologici, di ferite profonde contro la cecità del vero, sprezzature
che tendono a far notare un tradimento di tutti gli ideali progressisti. Qui il
genere umano e la sua civiltà rischiano il collasso, in tanti si comportano
come se nulla fosse, continuare la vita di sempre o voltare le spalle. In una
sorta di rimozione collettiva Biumi irrompe per l’urgenza nel vedere una
società astenizzata e una comunità oramai anestizzata dinanzi alle paure, alla
rabbia, alle ingiustizie, alle violenze, alle guerre. Una piena coscienza della
realtà, di accorgersi di quanto questa vita sia autentica. Capacità di isolare
momenti rappresentati da vari eventi che si ricollegano al resto della società
con comportamenti, dialoghi e discettazioni.
Qual è il messaggio? Non difendere
i propri interessi e il proprio status quo, non negare l’evidenza, facciamone
una questione morale. Un insegnamento attraverso una poetica di denuncia, non
ignoriamo perché l’uomo mediocre divora tutto e toglie il senso ai fatti reali.
Non essere fatui, fermarsi per riflettere e analizzare, con un forte richiamo
al Verismo fotografa poeticamente lo scollamento della realtà tra le varie
classi sociali.
Poesie severe, senza titolo; in “Maris
ast” ogni poesia non ha bisogno di un titolo va solamente letta, la chiave
di lettura la troverà il lettore. Poesie dense e talvolta brevi permettono di
vedere un’altra verità. Una poetica riflessiva come strumento rivelatore, di un
indagatore impegnato a osservare e a indagare la vita. Rievoca l’ambiente in
cui viviamo, ricordi e momenti in agrodolce riaffiorano, un diario interiore
che registra la crescita e lo sviluppo sociale, una mappatura di emozioni, una amigdala
tra la gestione di forti sensazioni e le indignazioni che prevalgono
sull’amarezza.
La finezza poetica supporta l’efficacia
del messaggio. Intense e straziante sono le liriche, si palesa immediatamente
un interscambio di riflessioni tra poeta e lettore; si mescolano, agiscono una
sull’altra per un rispecchiamento antropologico e morale. Non è mai tardi per
svegliarsi, non sussiste il senso di inadeguatezza nell’affrontare gli
accadimenti, non banalizzare le tragedie quotidiane come un errore, all’occorrenza
assumersi le responsabilità. In un mondo cieco e sordo avviciniamoci a questo
scrigno poetico colmo di umanità, umiltà e coraggio, senza lasciare cadere nel
vacuo il contenuto. Il poeta invita a far risuonare in noi il battito del
cuore. Le parole vengono distillate in un dolore che scava e al medesimo tempo le
eleva alla tremenda bellezza della vita.
Il dramma si intesse con la vita
degli altri, noi non siamo altro, noi non siamo estranei.
Parla di noi, ci racconta di noi
stessi, fa memoria della società contemporanea, una galleria di persone, di personaggi,
di eventi storici o di cronaca con un ritmo che intreccia l’immagine evocata in
una poetica fortemente realista.
Genuina, sentita e accorata è la
poesia di Enea Biumi in “Maris ast”.