Bartolomeo Errera - eneabiumi

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Bartolomeo Errera

da: Leggere: tutti

Ne Il seme della notte ciò che si diffonde dai versi e si infonde nel nostro percepire è il tono bucolico, rievocazioni di dettagli sfuggiti, tenue immagini di particolari che si erano perduti. Enea Biumi ( Giuliano Mangano), tratteggia un mondo antico, apparentemente scomparso, o meglio, solo assopito e da molti obliato; con una particolare solarità, una luce intensa e limpida come acqua sorgiva, rievoca i sapori e gli odori antichi ( del pane appena sfornato, il gusto del vino novello, il salame nostrano ed il gorgonzola spalmato ) che descrive come piccole fotografie di una Varese che lo vede ammirato ed ammirare. Assaporiamo un bell'incontro con la sua terra, il fiume Olona, le chiese, le valli e l'immensa natura che definisce come una donna nuda da ammirare. Sotto la luce dei suoi versi anche le paure sono esorcizzate dalla luna bella chiara e tonda, perfino ciò che dovrebbe essere rifiuto viene dall'autore osannato e recuperato nel ruolo globale e perfetto della natura, la puzza del letame come concime è vita. Tutta la sua poesia è rigorosamente scritta in vernacolo, usa il dialetto come cassa di risonanza per dar maggiore luce alla valorizzazione delle cose semplice che sono scivolate dalle nostre tasche o che abbiamo disseminato alle nostre spalle. Il risultato finale della silloge di Biumi è come una carezza sul cuore e sulla memoria, un monito a non disperdere il valore delle cose semplici. La traduzione a latere non sminuisce affatto il senso e la bellezze delle sue poesie.
 
Bartolomeo Errera 


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