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Franco Petrosemolo

FRANCO PETROSEMOLO


E' nato a Milano (Italia) nel 1949, risiede e lavora dal 2010 in Buenos Aires (Argentina). Docente statale per venticinque anni di Scultura al Liceo Artistico e di Storia dell'Arte al Liceo Scientifico; dal 1972 è membro di merito della Accademia de I Cinquecento importante associazione culturale di Roma. La sua attivitá espositiva a carattere personale e collettivo assoma a centocinquanta presenze. Sono numerose le sue opere che appartengono a collezioni pubbliche e private di Italia, Argentina, Belgio, Emirati Arabi, Francia, Grecia, Liberia, ed il Vaticano. Partecipa, invitato dalla Dante Alighieri, alla manifestazione denominata La noche de los museos promossa dalla cittá di Buenos Aires negli anni 2014, 2013, 2012, 2011. Come storico dell'arte è chiamato a tenere lezioni e seminari in diverse Universita' argentine. E autore di numerosi articoli pubblicati su giornali e riviste, di oltre cento conferenze realizzate sia in Italia che in Argentina (nella Societá Dante Alighieri in Italiano). La sua formazione técnica classica gli permette di potersi esprimere nella pintura, scultura, incisione ma il ritratto è sicuramente la sua specialitá. Ottanta fino ad oggi.

Dl LUI HANNO SCRITTO
D. BUZZATI - A. COCCIA - S. COLOMBO - G.P. CONTI R. DE MARTINO - G. LI CAUSI - M. LIGGERI - L. MAGUGLIANI - G. MINAZZI - A. NANIA - E. RAIMONDI - A. SERVOLINI - F. TARDONATO - S. ZANELLA - la sede RAI di BOLOGNA

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Catalogo Ragionato, Galleria d'Arte Moderna, Gallarate 1983 –
Catalogo Nazionale della Grafica Bolaffi, Torino 1979
ALAV, Volume Monografico, Varese 1979 –
Catalogo Nazionale Bolaffi, Torino 1978 –
Grafica Contemporanea, Milano 1978 –
Alla Bottega, Milano 1974 –
Valigia Diplomatica, Milano 1973 –


Con questa mostra Franco Petrosemolo presenta una serie di opere che coprendo un arco di quasi dodici anni offrono la possibilità di seguire lo sviluppo del suo itinerario artistico.
Il gruppo più consistente è costituito dalle acqueforti e dalle litografie, legate tra loro dal filo conduttore della cura artigianale. Petrosemolo viene infatti dall'esperienza del restauro, da cui gli deriva un grande rispetto per le tecniche tradizionali e una scrupolosa attenzione per ogni fase della realizzazione di un'opera. Le sue litografie — a cui si è dedicato in modo particolare negli ultimi anni abbandonando progressivamente l'acquaforte — sono stampate con un torchio dell'Ottocento, a partire da matrici in pietra.
Molto vari sono invece i soggetti, che spaziano dal ritratto alla natura morta, dall'architettura al paesaggio. Questa diversità è motivata dal desiderio dell'artista di non lasciarsi condizionare da avvenimenti esterni, ma di scegliere sempre con grande libertà i temi su cui appuntare il proprio interesse.

Il gruppo dei pastelli appare di contro assai più omogeneo. Predomina in essi l'attenzione per la realtà. scrutata con occhio impassibile ed indagatore. Vi scorgiamo persone, ambienti ed oggetti quotidiani, frammenti di un paesaggio glorioso rappresentato dalle rovine di un tempio greco e detriti della civiltà industriale ammucchiate in squallide discariche. Tutto ciò è però accomunato dalla freddezza con cui l'artista considera i suoi soggetti e dalla minuziosa fedeltà che usa nel riprodurli. Freddi e lucidi sono anche i colori; verdi, gialli ed azzurri stesi in nitide superfici, qua e là ravvivate da qualche chiazza di rosso. Una nota di ambiguità viene introdotta dalla presenza dei manichini, umani e al tempo stesso non umani, in un continuo scambio tra realtà e finzione.
PAOLA VIOTTO

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