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Michele PRENNA

Michele Prenna è nato a Venegono (Varese) il 19 ottobre 1946 e dal 1976 risiede a Bobbiate di Varese. Studente borsista a Siena presso il Convitto Nazionale “Tolomei” dal 1958 al 1965, ha conseguito la maturità classica nella città toscana.
Si è laureato in Lettere, con pieni voti assoluti e lode,  presso l’Università degli Studi di Milano nel 1971. Dal 1969, dopo brevi esperienze nell’editoria e nel giornalismo, si è dedicato all’insegnamento, in particolare presso la Media “E.Fermi” di Venegono Inferiore e “A.Righi” di Varese. Dopo il passaggio alle Superiori nel 1999, è stato professore d’Italiano a Varese presso l’ I.T.C. “F.Daverio” e l’I.T.I.S. fino al 2004. Ha iniziato a comporre poesie dal 2001. Per le sollecitazioni di colleghi, studenti, amici, ha pubblicato a fine 2005 per i tipi di Macchione Editore una raccolta poetica dal titolo “Le Parole Cercate - Chiaroscuri di Sole, di Luna, di Cenere e Fuoco.” Negli ultimi anni con la scoperta e l'utilizzo del web vi pubblica i suoi testi in versi abbinandoli a foto in hd di sua creazione per cui ha coniato il termine "visioscrittura". Attivo con pagina e gruppi su Facebook, il suo blog principale si chiama FOTODIVERSI DI MICHELE PRENNA.


Canneto a Melide
Bellagio
Il Lago

Adesso al mattino si copre di bianco
l'umido denso addormentato al canneto
che destano gli uccelli col canto
e si alza l'orizzonte lavato
con i ricami dei monti in azzurro
osservati dai cachi gialli del prato.

Porto

Porticciolo di lago
a barche modeste rifugio
insieme ad anatre e oche
accogli il cigno reale.

Di quiete avventure sull'onde
tenendo d'occhio le rive
squisita sei tentazione
di sotto le cime nevose.
Di venti improvvisi e tempeste
al largo rigetti le furie
così che l'Ulisse lacustre
incanti coi seni fioriti.

E nelle tenebre oscure
battute da grandine e tuoni
salvezza dal fortunale
agli ospiti grati tu doni.


Aria di lago

Acque ferme di lago
ancora trasognate per la notte.
Colline verdi specchiate
coi primi rossi d'autunno.
Nuvole lente ad aprirsi
ad un debole Sole.
Ed io in viaggio al solito.
Ciò che mi dà ventura
a decifrare intorno

All’imbarcadero di Luino

La spoglia custodia di veleni
ramaglie e plastiche
si sporge a guardare
tra schiumose chiazze.

Accartocciato l'avviso nero
contro le sigarette
sfuma entro il cartiglio.
Un'anatra becca
poi lascia stare
e riprende a nuotare.

A bagnarsi nel lago
spirali chiare scendono
da nubi di cenere afose.
Agli ippocastani compagno
seduto ricerco
malinconici colori di versi.


Battello con camelie a Caslano
Ceresio da Melide verso Capolago
Al lago

                       Senti gli scalini
                   scalpellati
              di sasso, ripidi.
          Scendono al lago
      dal monte.

   A mezza costa si staglia
   la torre in vedetta.

Taglian le cime lontane
veli di umide nubi.

    Sotto vedi i ricami
    dei raggi solari
          sull’acque ferrigne riflessi.

      E’ un pomeriggio d’ottobre.

      Finita discesa, t’abbraccia
      la calma sicura del lago.


Donna sul lago

Nell'occhio del raggio riflesso
spicca il viso di donna
ritratto sopra il colletto
chiuso da sciarpa alla gola.

Seduta sopra il muretto
sta la signora composta
e pur gentile d'aspetto
tiene a distanza pensosa.

Nel volgere di un attimo
l'immagine al tempo rubata
bella come il lago dipinto
in mente si fissa inaspettata.


Gandria - le arcate
Salice a Mergozzo
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